mercoledì 18 marzo 2015

La Biodanza vista dai partecipanti ai gruppi

Nel 2009 l'Associazione Italiana dei Facilitatori di Biodanza (BiodanzaItalia) commissionò ad un ente terzo una ricerca su una serie di differenti tematiche relative sia ai facilitatori che ai partecipanti ai gruppi di Biodanza. All'interno della ricerca si svolse un Focus Group tra gli allievi al fine di valutare in maniera approfondita il vissuto dei partecipanti circa il proprio modo di definire la Biodanza, la presenza di eventuali cambiamenti di vita come conseguenza della pratica della Biodanza e le cause di tali cambiamenti.
Il report dei risultati della ricerca è materiale di proprietà dell'Associazione da utilizzare come strumento di sviluppo delle competenze professionali dei propri soci e al momento non pubblicabile all'esterno. Ritengo comunque che possa essere interessante per tutti gli addetti ai lavori e all'utenza fare una brevissima sintesi e alcune riflessioni sugli esiti di questa parte di ricerca.

Gli aspetti caratterizzanti della Biodanza che rimangono vivi nella percezione di chi l'ha praticata sono quelli legati alla libertà (essere se stessi e liberi dal giudizio degli altri partecipanti), allo scambio affettivo (sperimentare la  capacità di donarsi all'altro senza aspettarsi nulla in cambio), la possibilità di esprimersi in tante modalità differenti come non accade nella vita di tutti i giorni, la possibilità di recuperare uno stile di vita salutare, un luogo dove poter condividere aspetti intimi di se stessi, una disciplina dalle tante sfaccettature (ludica, pedagogica, terapeutica) dove ognuno può prendere ciò di cui ha bisogno, un luogo di scoperta di aspetti di se spesso sconosciuti o ignorati dove incontrare le proprie potenzialità e limiti e infine un luogo dove guardarsi e sostenersi vicendevolmente.

I cambiamenti principali percepiti dai partecipanti ai gruppi di Biodanza sono quelli inerenti la relazione con se stessi e con il proprio corpo mentre i principali effetti percepiti sono quelli di poter valorizzare al meglio le proprie risorse nella vita di tutti i giorni, una maggior libertà di essere se stessi percependosi anche meno bloccati nell'espressione delle proprie emozioni con gli altri, il recupero di una visione più positiva del mondo e della propria esperienza di vita, una maggior sicurezza nei propri mezzi, e un maggior coraggio nell'affrontare le sfide di tutti i giorni.

Ciò che secondo i partecipanti rende possibile questi cambiamenti sono la qualità della relazione  che avviene all'interno del gruppo (molto spesso differente da quella nella vita di tutti i giorni), il senso di appartenenza ad un gruppo che porta al centro il benessere e la qualità della vita, l'assenza di giudizio e la riscoperta del contatto fisico e affettivo come luogo di qualificazione di se stessi e fonte di autostima.


Riccardo Cazzulo