domenica 17 giugno 2018
Il blog si trasferisce
Il Blog si trasferisce sul sito BIODANZANDO.IT dove saranno pubblicati i nuovi articoli e spostati quelli di maggior interesse già presenti su questa piattaforma.
martedì 5 giugno 2018
Stage-Ritiro di Ferragosto 2018 immersi nella natura in Liguria
CINQUE GIORNI PER STACCARE COMPLETAMENTE DAI RITMI CITTADINI E RIGENERARSI IN UN GRUPPO/TRIBU' IMMERSI NEI QUATTRO ELEMENTI DELLA NATURA
LA DANZA DELLO SCIAMANO
Lo Sciamanesimo è un'antica pratica tribale che consente di usare gli stati di coscienza ampliata per mettersi in contatto con le divinità e gli spiriti della natura entrando in profonda armonia con l'ambiente.
In questo ritiro ci lasceremo condurre dal cerchio di tamburi, dalla danza, dai colori, dall'argilla, dalla voce e dal rituale, gli stessi strumenti usati nella tradizione sciamanica al fine di abbandonarci e contattare la fonte della propria autenticità
Danzare lo sciamano significa incorporarne l'archetipo e quindi entrare in risonanza con la natura e con tutti i suoi processi, significa contattare la parte più ancestrale e collegata agli istinti e significa infine accedere al proprio universo spirituale mediante stati meditativi .
Utilizzeremo la trance musicale che si crea attraverso un progressivo abbandono a partire dal corpo in maniera armoniosa, integrante e all’interno di un contesto affettivo di gruppo dai tratti tribali.
I partecipanti sono invitati a portare uno strumento a percussione, anche piccolo o auto costruito a casa o direttamente sul posto
giovedì 7 dicembre 2017
Stage-Ritiro Capodanno 2018 Alta Via dei Monti Liguri - IL MAESTRO INTERIORE: La metafora della carrozza di Gurdjieff
STAGE-RITIRO DI CAPODANNO 2018
con Riccardo Cazzulo
LAGO DELLE LAME
alta via dei monti liguri
dal 29/12 al 1/1 2018
IL MAESTRO INTERIORE
LA METAFORA DELLA CARROZZA DI GURDJIEFF
LA METAFORA DELLA CARROZZA DI GURDJIEFF
Il tema portante del ritiro di Capodanno 2018 sarà la metafora proposta dal
maestro spirituale George Ivanovich Gurdjieff, secondo la quale l'uomo
è paragonabile ad una carrozza trainata da cavalli, dove la struttura
della carrozza rappresenta il corpo fisico, i cavalli sono le emozioni, gli istinti
e l'energia sessuale, il cocchiere rappresenta la mente e infine il passeggero
incarna l'anima, la coscienza o il Sè superiore.
La carrozza è trainata dai cavalli, la mente cerca di modulare
le energie istintive guidando i cavalli lungo il percorso che ritiene migliore, il passeggero e padrone della carrozza è colui che sta al di sopra e che dovrebbe decidere la meta finale essendo cosciente dei bisogni del corpo,
dei sentimenti e della mente.
Il più delle volte la mente non è in grado di sentire la voce del passeggero, e addiruttura molto spesso ne ha preso il posto sentendosi lei stessa il padrone e relegando l'anima al ruolo di cocchiere.
Questa situazione comporta la perdita della bussola della propria esistenza, l'impossibilità di ascoltarsi da dentro e di portare a completo compimento
il proprio viaggio esistenziale.
In questo ritiro di fine anno andremo ad esplorare i 4 livelli attraverso la forza del gruppo e delle esperienze proposte al fine di sensibilizzarci all'ascolto della voce interiore, quella che arriva dall'anima, dal padrone della carrozza quella che chiameremo la voce del
lunedì 6 novembre 2017
La funzione del gioco per l'adulto
Il gusto del gioco fine a stesso può essere una bella scoperta per gli adulti che hanno dimenticato la dimensione ludica dell’esistenza.
Il gioco conduce in un mondo dimenticato fatto di gratuità, assenza di interessi personali e politici dove la soddisfazione personale giunge entrando in una sorta di avventura alla ricerca delle mille possibilità sconosciute e presenti nell’animo di ogni uomo.
L’adulto ha sempre necessità di trovare uno scopo a ciò che fa e quindi anche il gioco molto spesso assolve la funzione di educare i figli, di competere, di acquisire abilità attraverso gli hobbies o ingannare il tempo in vacanza.
La peculiarità che differenzia il gioco dall'attività lavorativa è invece quella di essere un'occupazione che ha il suo aspetto più gratificante in se stessa e non nel fine che raggiunge o nel risultato prodotto.
Il gioco fine a se stesso e senza scopo, come quello che si può trovare in un laboratorio di gruppo ha il grande potere di far entrare il partecipante in un tempo dilatato permettendogli di mettere da parte le preoccupazioni e le ansie di tutti i giorni favorendo un certo distacco da molte situazioni difficili spesso gonfiate dalla propria immaginazione e ritrovando così nuova energia fisica e morale.
Attraverso il gioco avviene il recupero della spontaneità sempre più spesso imbavagliata dallo stile di vita contemporaneo e dai tanti ruoli sociali che ognuno porta con se quotidianamente. Nel gioco l’adulto si comporta come un bambino trovando risposte e soluzioni immediate e spontanee senza ricorrere al proprio status, al raggiungimento di uno scopo immediato ed alla razionalizzazione.
Comportandosi in maniera spontanea e abbandonando il ruolo sociale l’adulto si connette con le proprie risposte intrinseche riscoprendo così una fonte di autorità interna a se stesso e non esterna, controbilanciando in parte la spinta che il sistema il socio-culturale impone all'individuo per meglio affermare e gestire il proprio potere.
Il gioco si può considerare insieme al rito una delle matrici del teatro. Possiede la prerogativa di creare per il soggetto uno spazio a cavallo tra la percezione cosciente della realtà ed il mondo dell’immaginazione, divenendo così uno strumento che può facilitare il passaggio da uno stadio all’altro della propria storia personale o attraverso le fasi dell’evoluzione della propria identità.
Giocare quindi è un’esplorazione su una linea di confine dove ognuno può avere la possibilità di oltrepassarla aprendo la porta per un salto evolutivo esistenziale o di fermarsi nel momento ritenuto opportuno.
E’ quindi la reversibilità la caratteristica fondamentale che differenzia il gioco dal rito: il rito sancisce un passaggio da uno stato ad un altro in maniera definitiva mentre il gioco concede la libertà di scelta.
Il gioco può definirsi puro se nasce spontaneamente oppure indotto o stimolato quando viene proposto come offerta esperienziale all'interno del laboratorio di gruppo.
Giocare quindi è un’esplorazione su una linea di confine dove ognuno può avere la possibilità di oltrepassarla aprendo la porta per un salto evolutivo esistenziale o di fermarsi nel momento ritenuto opportuno.
E’ quindi la reversibilità la caratteristica fondamentale che differenzia il gioco dal rito: il rito sancisce un passaggio da uno stato ad un altro in maniera definitiva mentre il gioco concede la libertà di scelta.
Il gioco può definirsi puro se nasce spontaneamente oppure indotto o stimolato quando viene proposto come offerta esperienziale all'interno del laboratorio di gruppo.
A partire da Freud si riscontrano nel gioco due aspetti basilari rispetto alla vita emotiva del partecipante:
- L'ASPETTO CATARTICO, che corrisponde alla possibilità di scaricare ansie, tensioni, paure, insicurezze e atteggiamenti aggressivi generatisi nei confronti dell'ambiente circostante, il gioco a questo proposito favorisce una distensione dell'Io ed un migliore adeguamento al proprio ambiente di riferimento soprattutto grazie al ricrearsi e al ripetersi in forma ludica della situazione che crea problemi nella vita reale.
-IL CONTROLLO DELLA REALTA', nel gioco è possibile muoversi in maniera libera trasformando in azione eventuali situazioni vissute in maniera passiva nella realtà quotidiana.
- L'ASPETTO CATARTICO, che corrisponde alla possibilità di scaricare ansie, tensioni, paure, insicurezze e atteggiamenti aggressivi generatisi nei confronti dell'ambiente circostante, il gioco a questo proposito favorisce una distensione dell'Io ed un migliore adeguamento al proprio ambiente di riferimento soprattutto grazie al ricrearsi e al ripetersi in forma ludica della situazione che crea problemi nella vita reale.
-IL CONTROLLO DELLA REALTA', nel gioco è possibile muoversi in maniera libera trasformando in azione eventuali situazioni vissute in maniera passiva nella realtà quotidiana.
Di particolare importanza sono gli studi sull'attività ludica di Winnicot che definisce "spazio transizionale" quel luogo virtuale in cui viene mediato il rigido dualismo tra lo spazio interiore e lo spazio esteriore, tra l'individuo e l'ambiente, nel momento del gioco si possono percorre sentieri di confine tra questi due mondi creando un ponte tra immaginazione e realtà
Il passaggio dal gioco individuale a quello di gruppo sottolinea la funzione socializzante del gioco, si sperimentano collaborazioni con gli altri partecipanti al gruppo, avvengono dinamiche di suddivisione di ruoli e nasce la possibilità di sperimentarsi e riconoscere i propri talenti in un setting che accoglie e protegge.
Il motore principale del gioco è il piacere procurato dalla pratica e quindi favorisce il riscatto della propria fonte di piacere come punto di partenza indispensabile per la realizzazione della propria creatività esistenziale intesa come problem-solving e capacità di adattamento.
Riccardo Cazzulo
giovedì 5 ottobre 2017
Il primo convegno nazionale delle Scuole di Biodanza Italiane
Si è concluso il primo convegno nazionale di Biodanza che ha avuto la partecipazione dei direttori di tutte le 13 scuole IBF presenti nel nostro paese.
L'iniziativa che ha ricevuto il patrocinio del comune di Catania e dell’ospedale Cannizzaro si è aperto la mattina del 30 settembre presso il Museo Diocesano di Catania dove i relatori hanno discusso sul tema “Biodanza tra Arte, Amore e Scienza, una Pedagogia in Movimento per la qualità della Salute e della Vita”.
Si sono alternati al tavolo dei relatori Sergio Cruz presidente del movimento di Biodanza nel mondo, il dottor Salvo Cacciola, sociologo responsabile educazione alla salute ASP, la dottoressa Carmen Pittara, dirigente scolastico, la dottoressa Letizia Ferrante, coordinatrice Sipnei, il dottor Riccardo Rocco Di Salvo, direttore sanitario, i direttori di tutte le 13 scuole di Biodanza in Italia e il presidente dell'associazione Biodanza Italia, Nino Calabrese, che raccoglie un grande numero di operatori di Biodanza.
L’evento è proseguito nel pomeriggio di sabato e per tutta la giornata di domenica 1 ottobre nello splendido scenario di Villa Di Bella dove fino a 150 persone hanno potuto calarsi nell'esperienza di quattro sessioni di Biodanza condotte in concerto e con estrema professionalità dai direttori delle scuole italiane.
Molto apprezzato è stato lo spazio dove si è svolta la pratica, una grande serra convertita a salone per attività di gruppo immersa nel verde con vista a 360 gradi verso il mare e i monti intorno a Catania.
Dopo questo debutto nato in punta di piedi e conclusosi con grande entusiasmo dei partecipanti, arrivati anche dal nord e dal centro Italia, la strada per la seconda edizione è spianata.
Grazie a tutti!
Programma
Sabato 30 Settembre:
Ore 9,30-9,40: Inaugurazione del Convegno a cura di Sergio Paiva Cruz, nella Pinacoteca del Museo Diocesano - Piazza Duomo, Catania
Seguiranno gli interventi dei seguenti relatori:
Ore 9,40-10,00: Dott. Salvo Cacciola - Sociologo, Responsabile Educazione alla Salute ASP 3, Catania
Ore 10,00-10,20: Dott.ssa Carmen Pittera - Dirigente Scolastico IC A. Vespucci di Catania
Ore 10,20: pausa di 15-20 minuti
Ore 10,40-11,00: Dott.ssa Letizia Ferrante- Coordinatrice SIPNEI Sezione Sicilia
Ore 11,00-11,20: Dott. Riccardo Rocco Di Salvo - Collaboratore profes. Direzione Sanitaria A.O.E. Cannizzaro, Catania
Ore 11,20: pausa di 15 minuti.
Ore 11,40-11,55: prenderà la parola Nino Calabrese, Presidente di Biodanzaitalia.
Dalle ore 12,00 alle 13,00: interverranno i Direttori delle Scuole SRT - Rete IBF di Lombardia, Piemonte, Liguria, Triveneto, Vicenza, Firenze, Bologna, Roma, dell’Adriatico, Puglia, Napoli, Sicilia, Sardegna.
Ore 13,00: spuntino o pranzo (a carico dei partecipanti) in trattorie o ristoranti del centro storico, convenzionati con il Convegno.
Ore 14,30: visita guidata della città antica (solo su prenotazione).
Ore 16,00: trasferimento in pullman a Villa Di Bella o a Villa Itria (Viagrande-CT), per la sistemazione negli alloggi e per la continuazione del Convegno, che da questo momento in poi sarà ricco di vivencie condotte da gruppi di Direttori.
Ore 17,30: spuntino di benvenuto a Villa Di Bella.
Ore 18,00-19,30: vivencia condotta da Sergio Paiva Cruz nel Giardino d'Inverno di Villa Di Bella, con l'Etna di fronte a noi.
Ore 20,00-21,30: cena Sociale a Villa Di Bella
Ore 21,30-23,00: vivencia notturna, condotta da un gruppo di Direttori, nel Giardino d'inverno di Villa Di Bella.
Ore 9,30-9,40: Inaugurazione del Convegno a cura di Sergio Paiva Cruz, nella Pinacoteca del Museo Diocesano - Piazza Duomo, Catania
Seguiranno gli interventi dei seguenti relatori:
Ore 9,40-10,00: Dott. Salvo Cacciola - Sociologo, Responsabile Educazione alla Salute ASP 3, Catania
Ore 10,00-10,20: Dott.ssa Carmen Pittera - Dirigente Scolastico IC A. Vespucci di Catania
Ore 10,20: pausa di 15-20 minuti
Ore 10,40-11,00: Dott.ssa Letizia Ferrante- Coordinatrice SIPNEI Sezione Sicilia
Ore 11,00-11,20: Dott. Riccardo Rocco Di Salvo - Collaboratore profes. Direzione Sanitaria A.O.E. Cannizzaro, Catania
Ore 11,20: pausa di 15 minuti.
Ore 11,40-11,55: prenderà la parola Nino Calabrese, Presidente di Biodanzaitalia.
Dalle ore 12,00 alle 13,00: interverranno i Direttori delle Scuole SRT - Rete IBF di Lombardia, Piemonte, Liguria, Triveneto, Vicenza, Firenze, Bologna, Roma, dell’Adriatico, Puglia, Napoli, Sicilia, Sardegna.
Ore 13,00: spuntino o pranzo (a carico dei partecipanti) in trattorie o ristoranti del centro storico, convenzionati con il Convegno.
Ore 14,30: visita guidata della città antica (solo su prenotazione).
Ore 16,00: trasferimento in pullman a Villa Di Bella o a Villa Itria (Viagrande-CT), per la sistemazione negli alloggi e per la continuazione del Convegno, che da questo momento in poi sarà ricco di vivencie condotte da gruppi di Direttori.
Ore 17,30: spuntino di benvenuto a Villa Di Bella.
Ore 18,00-19,30: vivencia condotta da Sergio Paiva Cruz nel Giardino d'Inverno di Villa Di Bella, con l'Etna di fronte a noi.
Ore 20,00-21,30: cena Sociale a Villa Di Bella
Ore 21,30-23,00: vivencia notturna, condotta da un gruppo di Direttori, nel Giardino d'inverno di Villa Di Bella.
Ritorno in hotel con il pullman
Domenica 1 Ottobre:
Ore 10,00: vivencia a Villa Di Bella
Ore 12,30: pranzo a Villa Di Bella
Ore 16,00: vivencia di saluto.
Ore 18,00: il pullman accompagnerà i partecipanti a Catania o all'aeroporto.
Ore 10,00: vivencia a Villa Di Bella
Ore 12,30: pranzo a Villa Di Bella
Ore 16,00: vivencia di saluto.
Ore 18,00: il pullman accompagnerà i partecipanti a Catania o all'aeroporto.
venerdì 21 aprile 2017
Psicologia Positiva: Il ruolo della speranza e dell’ottimismo nelle malattie croniche
La psicologia positiva sostiene che la speranza e l'ottimismo abbiano un ruolo importante rispetto al decorso delle malattie croniche.
Psicologia positiva e malattie croniche: La psicologia positiva, movimento creato alla fine degli anni ’90 da Seligman, ha fra i costrutti principali del suo statuto epistemologico lo spiegare come una condizione di positività mentale possa influire sullo stato di salute di un individuo, concorrendo a determinare il suo benessere. Archetipi importanti della psicologia positiva sono la speranza, la saggezza, la creatività, il coraggio, la spiritualità, la responsabilità e l’ottimismo (Seligman e Csikszentmihalyi, 2000).
Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2017/04/psicologia-positiva-speranza-ottimismo-malattie-croniche/
Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2017/04/psicologia-positiva-speranza-ottimismo-malattie-croniche/
Leggi l'articolo completo al sito www.stateofmind.it
http://www.stateofmind.it/2017/04/psicologia-positiva-speranza-ottimismo-malattie-croniche/Psicologia Positiva
mercoledì 8 febbraio 2017
Terzo convegno della Scuola Biodanza Liguria IBF
Il terzo convegno della Scuola Biodanza Liguria IBF è alle porte, dopo la prima edizione del 2015 svoltasi preso il collegio degli Emiliani di Genova Nervi e la seconda dello scorso anno nel bellissimo scenario dell'attico del Grand Hotel Savoia di Genova.
Per questa terza edizione saremo ancora al Savoia e come ormai da tradizione il tema portante del Convegno sarà una dicbhiarazione dell'ONU del 19 luglio 2011 che afferma "La ricerca della felicità è un diritto delle persone" esortando gli Stati a ricercare misure volte a integrare questo diritto nelle loro politiche pubbliche.
Il convegno si rivolge alla cittadinanza con lo scopo di favorire una maggiore consapevolezza e conoscenza intorno a una serie d’idee riguardanti il benessere individuale e di comunità con particolare attenzione al tema della FELICITA’ che in questa terza edizione del convegno sarà affrontata prendendo spunto da un importante testo di Martin Seligman:
"FAI FIORIRE LA TUA VITA"
Saranno inoltre offerti alla cittadinanza due workshops di Biodanza al fine di sperimentare momenti collegati al benessere, alla ricerca di felicità e l'espressione di emozioni salutari.
A questo link il programma completo del convegno è il modulo per la registrazione on line >>>
VI ASPETTIAMO NUMEROSI PER UNA GIORNATA
DI GIOIA, AMICIZIA , BENESSERE E CULTURA
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