martedì 25 marzo 2014

Il Sistema Biodanza nel contesto della prospettiva psicosomatica

L'esperienza sana di se stessi è un processo che va riportato all'intero organismo. Le infermità mentali e quelle legate al corpo e alla fisiologia nascono il più delle volte dall'incapacità di integrare le differenti funzioni e strutture dell'organismo.
La scissione tra corpo e mente e quella tra l'uomo e il suo ambiente rappresentano il sintomo di una patologia collettiva che pervade tutta la cultura occidentale.
Metodologie come la Biodanza cercano di ristabilire l'unità dell'uomo con se stesso, con il proprio simile e con il proprio ambiente, ed è partendo da questo presupposto che l'ideatore del sistema Biodanza, Rolando Toro, ne intravedeva una collocazione all'interno della medicina psicosomatica. 
Ricorrenti sono negli scritti che Toro ci ha lasciato i riferimenti ad Arthur Jores e al suo Trattato di Medicina Psicosomatica che, pur essendo un'opera del 1964, pone le basi per questo ambito di ricerca.
Da allora di tempo ne è passato molto e la ricerca si è sviluppata in numerose direzioni differenti al punto che oggi non si parla più di medicina psicosomatica ma di prospettiva psicosomatica in considerazione delle distinte aree di riferimento.

La psicosomatica contemporanea è una prospettiva scientifica che si propone di studiare e aiutare l’essere umano integrando i suoi aspetti psicologici, sociali e biologici.
Si tratta di un metaparadigma che mette insieme vari punti di vista per comprendere meglio l’individuo all’interno della sua complessità biopsicosociale allo scopo di favorirne la salute.
Esistono diverse prospettive teoriche in psicosomatica visto che i vari studiosi nel tempo hanno fatto riferimento agli orientamenti scientifici e alle mode culturali del periodo in cui hanno operato e di conseguenza cambia il punto di vista col quale viene affrontato il problema.

Riassumiamole sinteticamente:


·         PROSPETTIVA PSICOANALITICA
I meccanismi psicodinamici  dei sintomi corporei sono la conseguenza di un conflitto psicologico inconscio (nevrosi), di disturbi evolutivi di personalità (falso sé) o della incapacità mentale di elaborare le emozioni (alessitimia).

·         PROSPETTIVA PSICOFISIOLOGICA
Studia in laboratorio il rapporto tra processi psicologici e fisiologici descrivendo le reazioni dell’organismo nei confronti dello stress. La psicofisiologia moderna usa tecniche sofisticate di indagine.
Stress: stato di tensione dell’organismo, in cui vengono attivate difese per far fronte a una situazione di minaccia. Esiste uno stress definito positivo (eustress) e uno stress negativo (distress).

·         PROSPETTIVA COMPORTAMENTISTA
Già Ippocrate proponeva la dottrina umorale (sangue, flemma, bile gialla, bile nera) per definire il temperamento (flemmatico, melanconico, collerico e sanguigno) e le conseguenti possibili patologie.
Al giorno d’oggi si identificano specifici comportamenti in relazione a certi tratti di personalità con conseguente predisposizione a  patologie correlate.
Sono stati identificati comportamenti:
- di tipo A per individui competitivi e iperattivi  con conseguente predisposizione a malattie cardiovascolari.
- di tipo B contrario a quello A e utilizzato come gruppo di controllo: rilassati, poco competitivi e assillati dal tempo, concedono maggior tempo alla vita privata
- di tipo C  con carenza di affetto, evitamento di problemi, poca introspezione, rigidità, inibizione dell’aggressività, accettazione passiva della malattia. Per questi individui si evidenzia la tendenza alle malattie oncologiche
- di tipo D tendenti all’umore negativo, alla depressione, bassa autostima, rabbia, ansia, ostilità con tendenza a reprimere queste emozioni. In questo caso si evidenziano disturbi psichiatrici depressivi e ansiosi

·         PROSPETTIVA COGNITIVISTA
Studio sull'influenza dei processi di pensiero, sui sistemi di memoria e sui meccanismi di coping in condizioni di stress.
Mentalizzazione in rapporto alla regolazione delle emozioni. Terapie cognitive-comportamentali

·         PROSPETTIVA DELL’ATTACCAMENTO
Il comportamento di malattia e la tendenza alla somatizzazione e all’ipocondria sono legati alle esperienze di attaccamento insicuro sulla base degli studi di Bowlby

·         PROSPETTIVA SISTEMICA
Secondo la teoria generale dei sistemi, la cibernetica e il lavoro di Gregory Bateson sono stati studiati i problemi umani in termini di relazioni e di gruppi familiari. Alcuni membri (paziente designato) si ammalano per mantenere una sorta di equilibrio del sistema.(funzione omeostasica). Emblematica la teoria del doppio legame in relazione alla schizofrenia.

·         PROSPETTIVA BIOPSICOSOCIALE
Va oltre il modello biomedico Si tratta di un modello sistemico che tiene conto dei fattori psicosociali e ritiene che la diagnosi medica debba considerare l’interazione degli aspetti biologici, psicologici e sociali nel valutare lo stato di salute dell’individuo e nel prescrivere un trattamento adeguato.
Questo nuovo paradigma prevede quindi l’intervento congiunto di medico, psicologo e di tutti gli operatori della salute.


Riccardo Cazzulo   


Riferimenti bibliografici:
Baldoni, F. (2010). La prospettiva psicosomatica. Bologna: il Mulino.


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